Wanderlust

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giovedì 13 gennaio 2011

La dura vita delle adolescenti. I jeans.

Oggi riflettevo sull'importanza che hanno avuto i jeans durante l'adolescenza. Insomma erano uno status symbol, una maniera per fare parte del gruppo, una divisa che potevi indossare indiscriminatamente ovunque! A scuola, a casa, in chiesa, al supermercato, a spasso, ai matrimoni, la sera..ovunque! Non dovevi neppure pensarci  a "che cosa mi metto"..loro erano li sulla spalliera della sedia, o più spesso per terra, ammiccanti e sorridenti. E tu ti sentivi sempre figa e a posto. Poi cresci e, oltre l'età, aumenta anche il punto vita. E muoiono i jeans e il loro irresistibile fascino. Il fascino jeansesco è inversamente proporzionale all'accumulo adipo-celluloso.
Mi ricordo da ragazzina, avrò avuto 17 anni, che una mia superfighissima compagna di classe mi diede da provare dei suoi jeans Levis dicendo che non le piacevano più e voleva rivenderseli. Era una triplice vantaggiosa offerta. Jeans firmati (utopia per me) a pochi spiccioli, della superfiga della classe e oltretutto attillatissimi. ATTILLATISSIMI. 
Insomma erano una specie di muta da serpentessa supersexy! 
Mi ricordo che forte dei miei 45 KG (bei ricordi..) tornai a casa gongolante e impaziente di infilarli per vedere come stavo. Mi chiusi in camera appena dopo mangiato (grande errore..), sfilai i miei jeans e tirai fuori dallo zaino gli gnoccajeans. Con un gesto fluido e svelto appuntai i piedi nelle due gambe e tirai su. Insomma, provai a tirarli su. Grande fu la mia delusione. Si bloccarono ostinatamente sulle cosce. Ma la mia di ostinazione nell'indossarli era ben superiore della loro! Così strinsi le chiappe e inzeppai le cosce nei jeans come si insacca il salame nel budello. Provai l'esperienza del cotechino. Ma mi consolavo, avevo sentito dire che alcune mettevano il borotalco sulle gambe per renderle più scivolose. O forse era per i pantaloni di pelle..
Ma la mia battaglia non era ancora finita. Dovevo chiudere bottone e zip. Prima provai a tirarla su con convinzione, se l'importante è crederci, e io ci credevo eccome, si sarebbe chiusa..in un lampo!
Invece dopo 10 tristissimi minuti ero ancora li. Solo un po' più sudata e con la faccia più nevrotica. 
Cosi provai e riprovai a ritirare in dentro la pancia. Se ero riuscita a tirare in dentro le cosce..
Niente.
In un ultimo disperato tentativo mi stesi sul letto ritirai dentro tutto il tirabile e mandai in compressione massima pure l'anima. E...zip! La magia si operò. Si era chiusa!!! 
Provai ad alzarmi dal letto e senza poter piegare il busto sembravo più una tartaruga rovesciata agonizzante. Perciò rotolai sul fianco e senza respirare troppo mi avvicinai allo specchio. Ohhhhh..ero bellissima! Sembravo una modella! Sembravo la mia amica superfiga! ..Sembravo una tartaruga agonizzante arrotolata nel cotechino con problemi respiratori cronici!!
Santo Dio ma chi era il maniaco pervertito che aveva inventato una macchina di morte lenta e diabolica camuffandola da indumento fashion?? Ma il signor Levis era un pazzo sessista volto alla sofferenze legalizzata delle donne!
Ci ho messo molto meno a toglierli (si fa per dire..). 

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